Aspetti generali
Il cartamo da olio si presta a tecniche di coltivazione caratterizzate da ridotti input agronomici ed a condizioni di aridocoltura. Nella generalità dei casi, viene coltivato in asciutto, su terreni ben drenati, evitando lunghi periodi di ristagno idrico.
Il cartamo è generalmente considerato coltura da rinnovo e può essere efficacemente introdotto in successione a colture di cereali autunno-vernini.

Parco Macchine
Per alcune operazioni colturali, quali la semina e la raccolta del cartamo,
possono essere utilizzate le medesime macchine utilizzate per i cereali.

Varietà 
Varietà ad alto tenore in acido oleico – CW 99 OL – ditta SEMFOR. Varietà a
ciclo medio-precoce con semina autunnale/primaverile.
Per chi ha in programmazione anche la coltivazione di cartamo “da fiore” ricordiamo che i campionamenti verranno effettuati, in fase di fioritura, all’interno della coltura da seme.

Semina: epoca e dose.
Nei nostri areali è preferibile una semina autunnale: da metà ottobre a novembre, in quanto garantisce in media delle rese maggiori. La semina può essere effettuata con le convenzionali seminatrici per cereali o, in alternativa, con seminatrici pneumatiche di precisione. La dose di seme si aggira intorno a 20-30 kg/ha di seme in modo da garantire un investimento compreso fra 40 e 60 piante per m2. La distanza tra le file è compresa fra 15
e 30 cm. E’ comunque possibile adottare distanze di 45 cm tra la fila, ed utilizzare una seminatrice pneumatica di precisione. La concia del seme è una procedura fondamentale per diminuire l’incidenza delle malattie fungine che potrebbero, altrimenti, essere trasmesse alle piante (come il Colletotrichum spp.). Noi abbiamo testato con successo il fungicida Apron XL (p.a. Metalaxil-M) nella concia del seme di cartamo. Naturalmente questa pratica non è ammessa in agricoltura biologica; in questo caso esistono prodotti a base di complessi microbici di funghi micorrizici e batteri della rizosfera, che possono svolgere un’azione antagonista con i patogeni fungini, oltreché migliorare l’efficienza dell’apparato radicale
nell’assimilazione dei nutrienti (ad esempio il prodotto Europlus della ditta Eurovix).

Fabbisogni nutrizionali
o 80 kg/ha di P2O5 e 80 kg/ha di K2O e potassio in pre-semina (solo in presenza di carenze nel suolo);
o 80 kg N/ha in copertura, frazionati in due interventi.
o potrebbero, infine, rendersi necessarie piccole somministrazioni di zolfo, il quale può essere aggiunto tramite concimi complessi.

Controllo infestanti e avversità biotiche
Dal momento che il cartamo ha un lento accrescimento nelle prime fasi vegetative, con una fase di rosetta particolarmente prolungata, si rende necessario intervenire meccanicamente o con il diserbo chimico. Efficace è anche la tecnica della falsa semina. Attualmente, non risultano registrati prodotti chimici per il diserbo del cartamo, ma in alcune esperienze condotte dal DiSAAAa, particolarmente efficaci e selettivi si sono dimostrati il prodotto commerciale Stomp Aqua (p.a. pendimetalin 31,7%) da
applicare in pre-emergenza, ed il prodotto commerciale Harmony (p.a. tifensulfuron-metile) in applicazioni di post-emergenza. Per infestanti graminacee, buoni risultati con Fusilade (p.a. fluazifop-p-butile 13,3%) in post-emergenza. Con la fase di levata e lo sviluppo delle ramificazioni laterali, la coltura crea una copertura vegetale che ostacola lo sviluppo delle
infestanti. Per quanto riguarda gli attacchi parassitari, la minaccia principale è caratterizzata dalla mosca del cartamo (Acanthiophilus helianthi), le cui larve si sviluppano a danno dei capolini. Si può intervenire con un insetticida specifico a base di Imidacloprid o un piretroide
a base di Deltametrina, che hanno evidenziato un notevole effetto abbattente. In regime di agricoltura biologica si può usare lo Spinosad.

Raccolta e conservazione
Viene effettuata con normali mietitrebbie da cereali, senza la necessità di particolari accorgimenti. L’umidità del seme alla raccolta deve essere inferiore al 10% e attestarsi preferibilmente attorno all’8%. Per valori superiori, è necessario ricorrere ad un trattamento di essiccazione prima dello stoccaggio effettuato ad una temperatura non superiore ai 30 °C per non compromettere la qualità dell’olio).

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